La potenza del Kirtan Kriya

Descrizioni di meditazioni e kriya del kundalini yoga ormai si possono trovare ovunque. Ma oggi vorrei parlarvi del Kirtan Kriya, una delle ” tecniche” principali.

Questa meditazione porta un equilibrio totale alla nostra psiche; la sua pratica è una scienza esatta e allo stesso tempo un’arte magica: i risultati che produce sono certi, ormai anche scientificamente provati, e il modo in cui plasma la coscienza è qualcosa di divino, nel raffinamento della sensazione e dell’intuizione che produce.

L’Alzheimer’s Research and Prevention Foundation ha mostrato che con il Kirtan Kriya si ottiene:

  • un’attivazione del lobo frontale (sede della volontà, concentrazione e attenzione) e dell’ippocampo (sede della memoria)
  • un cambiamento significativo nelle ghiandole master del cervello, con un impatto sull’ umore, la motivazione e il livello di energia mentale
  • un aumento della coerenza nervosa (di conseguenza dell’impatto personale)

 

“Vuoi tirare dentro tutte le questioni in sospeso, concentrarti e focalizzarti? Ecco un mantra per aiutarti a consolidare e cambiare le tue abitudini. Questo mantra è un catalizzatore per il cambiamento. Quindi non sorprenderti se il tuo processo di purificazione spirituale è notevolmente accelerato!” Shakti Parwha Kaur

Vi consiglio di provarla con un insegnante di Kundalini Yoga, almeno all’inizio, ad ogni modo ecco come si pratica

POSIZIONE: posizione facile, schiena dritta

POSIZIONE DEGLI OCCHI: meditanti al terzo occhio, il punto tra le sopracciglia

MANTRA: saa, taa, naa, maa. Questo è il ciclo della creazione; dall’infinito arriva la vita e l’esistenza individuale; dalla vita arrivano la morte o il cambiamento; dalla morte arriva la rinascita della coscienza; dalla rinascita arriva la gioia dell’Infinito che riconduce alla vita.

MUDRA: gomiti distesi, mani in gyan mudra; ogni dito, a turno, tocca la punta del pollice con una pressione delicata ma ferma. SAA: indice tocca il pollice. TAA: medio tocca il pollice. NAA: anulare tocca il pollice. MAA: mignolo tocca il pollice.

VISUALIZZAZIONE: è importante meditare sui suoni nella forma a “L”. L’energia entra dalla cima della testa ed esce attraverso il Punto del Terzo Occhio, proiettandolo verso l’Infinito. Il suono, quindi, comincia sul settimo chakra, scende ed esce dal punto fra le sopracciglia. Questo flusso di energia segue il percorso energetico chiamato corda d’oro, la connessione tra la ghiandola pineale e l’ipofisi. Se non si mantiene questa visualizzazione, si potrebbe avvertire mal di testa. Per ovviare, sarebbe bene coprire la testa con un turbante di fibre naturali.

VOCE: questo mantra è vibrato nelle tre “lingue” della coscienza; ad alta voce, sussurrando e silenziosamente. 

Si dice che una persona che si veste di bianco e medita su questa corrente sonora per 2 ore e 1/2 al giorno per un anno, conoscerà l’inconoscibile e vedrà l’invisibile. Sat Nam

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Il mio sogno era fare la giornalista. Poi ho disegnato un’altra strada nella mia vita.  Ma la scrittura mi ha sempre accompagnato, e qui ho la possibilità di unire le mie passioni più grandi. Benvenuti nel mio Blog! Patrizia Fazio, Amar Prakash Kaur

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