Svadhishthana. Il secondo Chakra. E’ il centro energetico collegato al nostro inconscio che esercita una notevole influenza sul nostro cervello. Collocato nella zona bassa dell’addome, sotto l’ombelico, è il centro che controlla le nostre emozioni più vere e profonde, quelle che a volte facciamo fatica a riconoscere persino noi stessi. Non a caso, anche nella nostra medicina tradizionale, si è soliti affermare che l’intestino è il secondo cervello dell’uomo e, non appena si presenta un periodo di tensioni mentali o emotive, la nostra pancia inizia a fare i capricci.
Coliti, stipsi, tensioni e gonfiori addominali, problemi renali, disturbi degli organi riproduttivi, diabete, cattiva circolazione linfatica o sanguigna, problematiche relative a tutti i liquidi del corpo, sono patologie fisiche da squilibrio energetico del secondo chakra.
A livello emotivo pianto, tristezza, illusione, disperazione, paura, ansia, impotenza.
Ma come risvegliare l’energia legata a Svadhishthana?
In che modo possiamo trasformare la tristezza in gioia, l’impotenza in vigore sessuale, la disperazione in desiderio?
La concentrazione su questo Chakra permette alla mente di riflettere sul mondo, su ciò che proviamo, su ciò che ci procura piacere. Esso insegna a gustare tutto ciò che si desidera, per sè e per gli altri, rende benevoli e disponibili a incontrare il prossimo ed a interagire, creando relazioni soddisfacenti.
Gridare, scalciare, lottare, piangere, sospirare forte sono tutti strumenti che liberano l’energia del secondo centro vitale.
Il nuoto, il surf, la vela, tutti gli sport che hanno a che fare con l’acqua aiutano l’armonizzazione di Svadhishthana.
Moltissime posizioni yoga, ma anche semplicemente la respirazione addominale tipica dello yoga, aiutano a far muovere questa energia sessuale che ci procura piacere e gioia.
Possiamo anche servirci degli alimenti per innalzare questa energia; devono essere prevalentemente liquidi: zuppe, passati, tisane, acqua, succhi di frutta, che favoriscono il sistema renale, facilitando l’eliminazione di tossine, e acidificano il sangue.
E poi il colore arancione. Visualizzare il più possibile il colore arancione. Allontana la tristezza, risveglia la voglia di stare con gli altri.
E infine, come per tutti i Chakra, portare consapevolezza. Cercare di sentire senza paura ciò che vibra emotivamente in noi, tutto ciò che ci blocca o ci incupisce. Individuare, riconoscere, è il primo passo per la “guarigione”.
Questo chakra è molto importante per il nostro equilibrio psico-fisico. Dobbiamo nutrirlo con bellezza e purezza di emozioni, così andremo incontro a persone e situazioni che ci fanno stare bene e in allegria. Concediamoci i nostri momenti di dolore, passiamoci dentro, ma poi torniamo a gioire, valorizzando un armonico piacere, senza inutili eccessi, “di pancia”!