“La vita è un soffio!” Ultimamente ripeto sempre questa frase, un po’ ironicamente, un po’ con coscienza, perché gli eventi importanti e prepotenti che si incontrano nel corso della vita ti portano a dare un valore più sano a pensieri e azioni (o almeno così dovrebbe essere).
Se la tua vita terrena finisse fra un mese, sentiresti di aver realizzato tutto quello che volevi realizzare? Sentiresti di avere avuto intorno le persone che realmente amavi avere intorno? Saresti certo di lasciare a chi rimane l’idea ed il valore di quello che davvero eri?
Qualche mese fa mia madre ha lasciato il suo corpo fisico; una mia amica mi ha scritto “se chiudo gli occhi la ricordo così… sempre paziente, con una gentilezza che riempiva il cuore, ironica e instancabile…” Ed io ho pensato “caspita, lei era così!” Ha di fatto costruito quello che per lei era importate ed è arrivata agli altri così! Una persona dopo la sua morte viene ricordata per il modo con cui ha affrontato il suo percorso, fatto di avvenimenti meravigliosi, ma anche di difficoltà e incertezze? E a quel punto non ci sono attenuanti eh… Non c’è il “non ho avuto tempo”, il “ho dovuto fare altro”, il “l’ho fatto per i figli”, il “se avessi potuto”, il “mi dispiaceva”…
Purtroppo troppo spesso ci si nasconde dietro scuse e paure, si soffoca la propria anima che sa già cosa e come fare, e ci si “spreca” a condannarsi ad uno stato passivo che difficilmente porterà a soddisfazioni o novità. Ci si lamenta, ci si sente frustrati, ma non si sposta lo sguardo, non si “rischia”. Ci si convince che quella sia la vera storia. Si diventa come gli attori di un film, che recitano la propria parte conoscendo già il finale, perché il copione lo hanno già letto, ma che non hanno il potere di cambiare neppure una virgola. Pensate invece allo sceneggiatore che scrive la storia, sceglie i personaggi, l’ambientazione, o al regista che definisce le modalità con cui potrà realizzarsi il tutto… Quale ruolo volete avere? Per cosa volete essere ricordati? Vi accontentate di essere in un romanzo o volete scriverlo voi e farlo diventare un bel film di cui essere attori protagonisti?
So bene che può sembrare sfidante questo discorso. Lo so. Per questo non smetterò mai di ringraziare mio padre che, caduta con lo scooter, mi ha quasi obbligata a risalirci il giorno dopo… E il Kundalini Yoga (da cui comunque decido di non fuggire) che mi aiuta a stare nella verità senza fronzoli; ma lo Yoga si deve vedere nella vita (sono ripetitiva per chi mi conosce), ovvero praticare Yoga non basta. Bisogna smettere di girare intorno a se stessi e alla propria vita, perché (come dice Tiziano Terzani) “nel fondo del cuore di tutti c’è chiaro cos’è che dobbiamo fare”.