Nei kriya del Kundalini Yoga Bandha è una parola Sanscrita che significa legare, afferrare o stringere. Sta ad indicare delle contrazioni o chiusure di alcune parti del nostro corpo che utilizziamo durante la pratica degli Asana per racchiudere l’energia del corpo in determinati punti ed evitare che si disperda. In generale i bandha che usiamo nel nostro corpo sono tre. Oggi ci dedicheremo al Mula Bandha, ovvero la contrazione di ano, genitali e ombelico. Questo blocco sostenuto a livello della radice (in sanscrito Mula, appunto) tonifica i muscoli interni e sviluppa il controllo, il risveglio e la “risalita” dell’energia Kundalini.
Parliamo quindi della zona del primo chakra, che a livello fisico possiamo localizzare tra l’ano e i genitali, nel gruppo di muscoli che formano il perineo. Questi muscoli sostengono la base pelvica su cui si appoggia gran parte del peso del corpo e, allenandoli, ci aiutiamo a prevenire condizioni come cistiti, dolore pelvici, disturbi sessuali e incontinenza. Questa contrazione muscolare rinforza l’ombelico, permettendogli, ruotando, di fissare il bacino e sostenere la colonna, senza appesantirne la parte bassa. Ci è di grande aiuto nell’acquisire e mantenere delle posizioni yoga; e convoglia la nostra energia verso i chakra più alti. È stato anche dimostrato che allevia la costipazione e la depressione.
Acquisire il controllo di questa zona richiede pratica. Si può iniziare applicando le singole contrazioni: prima l’ano, poi i genitali e infine tirare in dentro e verso l’alto l’ombelico. Poi unendo e mantenendo le tre contrazioni. Attenzione, quando parliamo di punto dell’ombelico, non ci si riferisce fisicamente all’ombelico, bensì ad una zona situata a circa 3 cm sotto l’ombelico stesso. Potete usare le tre dita centrali delle vostre mani come termine di misura, posizionandole sotto l’ombelico. Il vostro punto dell’ombelico si trova alla fine del vostro anulare!
Come sentire il Mula Bandha
Il consiglio che dò ai principianti è di immaginare di aver bisogno di andare in bagno ma di doversi trattenere; automaticamente i muscoli del pavimento pelvico si contraggono leggermente: ed ecco il vostro blocco agganciato. Per sentire ancora meglio, sdraiatevi a terra, cercando di far aderire tutta la colonna al pavimento; appoggiate le mani sulla parte bassa della pancia e focalizzate la vostra attenzione sul punto dell’ombelico; usate i muscoli interni per tirare in dentro e in alto il punto dell’ombelico fino a che sentirete il bacino ruotare e la bassa schiena premere bene contro il pavimento. Attenzione a non coinvolgere i glutei e a non irrigidirli, perché così facendo si ostacolerebbe il movimento del bacino. Ripetetelo pochi minuti ogni giorno. Alla fine tutto avverrà naturalmente.